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LAVORARE A TEMPO DETERMINATO decreto leg.vo 368 del 6 settembre 2001

La legge consente alle aziende di prolungare il periodo di lavoro previsto da un contratto a termine.

Interessanti novità sono state introdotte dalla più recente legislazione riguardante i contratti di lavoro a tempo determinato. Fino alla legge precedente, infatti, nei casi in cui un rapporto di lavoro a tempo determinato, per un qualsiasi motivo, si fosse prolungato oltre la data prevista dal contratto, era automaticamente prevista la trasformazione del rapporto stesso nel tipo a tempo indeterminato. Con la nuova normativa, invece, è stato introdotto un margine di tempo entro cui è possibile per le aziende richiedere ai lavoratori la prosecuzione del rapporto a tempo determinato oltre il periodo fissato nel contratto. L'intervallo di proroga della prestazione può variare da 20 giorni (se il contratto prevede una collaborazione pari a un periodo di 6 mesi) a 30 giorni (se il contratto implica una prestazione d'opera più estesa di 6 mesi).

Le retribuzioni dei periodi successivi alla scadenza del contratto possono aumentare dal 20 al 40% .

Il lavoratore vede in ogni modo riconosciuto, sotto l'aspetto retributivo, il prolungarsi della sua prestazione al datore di lavoro rispetto a quanto fissato nel contratto. In particolare, se la prestazione si prolunga fino a 10 giorni oltre il limite contrattuale, scatta un aumento della retribuzione percepita corrispondente al 20%. Ogni giorno successivo al decimo comporta per il lavoratore un aumento del proprio compenso pari al 40%.

Casi in cui un contratto a termine diventa a tempo indeterminato.

1) se il rapporto di lavoro continua oltre il 20°giorno per un contratto a termine inferiore a 6mesi ovvero oltre il 30° giorno negli altri casi, il contratto si considera a tempo indeterminato dalla scadenza dei termini.
2) qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di 10 giorni per un contratto di durata fino a 6 mesi oppure 20 giorni dalla data di scadenza di un contratto superiore a 6 mesi il secondo contratto si considera a tempo indeterminato.
3) nel caso di due assunzioni successive a termine, intendendo per tali intendo le assunzioni effettuate senza alcuna soluzione di continuità il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato dalla data di stipulazione del primo contratto.
In quali casi è consentito ad un'azienda sostituire momentaneamente un suo dipendente mediante l'assunzione di un altro lavoratore attraverso un contratto di lavoro a termine?

Solo nel caso in cui venga rispettato il diritto del lavoratore sostituito (assente, p. es., per assolvere al servizio militare, per malattia e infortunio, per maternità…) di vedere mantenuto il proprio posto di lavoro nell'azienda al suo rientro.

N.B. Per i lavoratori stagionali la disponibilità deve essere dichiarata direttamente al datore di lavoro entro 3 mesi dalla data di cessazione del rapporto stesso.