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JOB SHARING

Job sharing letteralmente condivisione del lavoro o lavoro ripartito, è un contratto atipico secondo il quale solitamente due persone (ma possono essere anche di più) si suddividono in due (o più) fasce lavorative un lavoro a tempo pieno.
Adottato per la prima volta negli USA alla fine degli anni 60, nel nostro Paese questo tipo di contratto è ancora giovane ed è stato introdotto dalla Circolare Ministeriale n.43 del 7 aprile 1998, al fine di agevolare quella "flessibilità" nel mondo del lavoro, di cui sempre più spesso si sente parlare.
Il contratto di lavoro ripartito deve essere chiaramente distinto dal contratto di lavoro parziale (part–time); non può quindi dare origine a due rapporti di lavoro distinti.

CARATTERISTICHE DEL CONTRATTO

Il contratto di job sharing, vista sua particolarità, richiede la forma scritta.
In esso deve essere indicata la ripartizione, in percentuale, dell’orario di lavoro fra i lavoratori interessati, con riferimento al giorno, settimana, mese o anno, anche se è data loro la facoltà di modificare in qualsiasi momento detta percentuale.
I lavoratori devono informare il datore di lavoro, con cadenza almeno settimanale, della distribuzione dell’orario di lavoro.
In caso di assenza di uno dei contraenti, il datore di lavoro può pretendere legittimamente dall’altro l’adempimento dell’intera prestazione. La contrattazione individuale o collettiva può comunque disciplinare questo aspetto con modalità differenti.

I VANTAGGI

- Per i lavoratori: più tempo a disposizione che consente una migliore gestione del
  tempo libero e quindi anche più tempo da dedicare alla famiglia o allo studio.
- Per l’impresa: maggiore produttività del lavoro con conseguente calo del fenomeno   dell’assenteismo sul posto di lavoro.


GLI SVANTAGGI

Questo tipo di prestazione lavorativa presuppone un legame fiduciario tra i coobbligati in quanto il datore di lavoro, come già detto, può in caso di assenza di un lavoratore pretendere dall’altro la copertura dell’intera prestazione lavorativa.
Inoltre, avendo i lavoratori contraenti la responsabilità di un unico lavoro, devono necessariamente operare "in simbiosi" trovandosi d’accordo su diversi fronti che vanno dalla pianificazione del lavoro ai turni da effettuare.
In Italia poi, non esiste ancora una legislazione vera e propria che regola appieno questo tipo di contratto, lasciando ancora molti punti oscuri su modalità e regole da seguire da parte sia degli imprenditori sia dei lavoratori.